Primo giorno a Teheran.
Davanti al covo dello spionaggio americano, oggi edificio occupato dai rivoluzionari, siamo tutti attratti dal murales che fa propaganda della statua della libertà come teschio, segno di morte.
Un iraniano si ferma per dirci: «Questo è solo quello che il governo pensa degli Stati Uniti. Non è quello che pensa davvero il popolo».
Inizia qui un viaggio che più di ogni altro sarà in mezzo alla gente.
Welcome to Iran.
(Davanti al covo dello spionaggio americano, Teheran)
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