Siamo sul treno che da Cuamba ci porterà a Nampula.
La salita sul treno alle 5 del mattino è stata faticosa. C’è un caldo infernale. Ho lividi dappertutto e nel buio più assoluto percepisco solo in piccola parte cosa significhi essere portati verso una destinazione ignota. Stipati in una carrozza, con i poliziotti che parlano solo portoghese e un’immensa fila di africani accasciati in corsia in cerca di riposo.
Quando finalmente riusciamo ad arrivare al vagone dove ci sono un po’ di posti liberi, ci sveglia l’alba.
Gente che sale, gente che scende. C’è un mercato a ogni fermata. Gli acquisti della merce si fanno dal finestrino e i ragazzi a piedi scalzi raggiungono con le ceste in mano, i vagoni dalla campagna vicina.
Mi sembra di aver fatto un salto all’indietro nel tempo. Questo è il Mozambico. Un agglomerato di colori, rumori e movimenti.
È tutto qui, tutto vive nel momento presente e il solo passaggio di un treno è ancora un evento pieno di meraviglia.
Cuamba, Mozambico.
Anche il tuo blog è una meraviglia. E lo stesso vale per le foto che pubblichi.
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